Cober srl

Trekking al Monte Petz

Cober srl

  • Dislivello: 1.050 metri in salita ed altrettanti in discesa
  • Distanza: 16 km totali
  • Tempo di percorrenza: 5 ore e mezza per il percorso completo andata/ritorno
  • Difficoltà: intermedio
  • Crew: Alberto & Valentina – Focus On Trips
  • Bastoncini consigliati: Tamus

 

L’escursione inizia presto, alle prime luci dell’alba, con l’aria fresca che sale dai prati dell’Alpe di Siusi. Il punto di partenza è Compaccio, a 1.850 metri, dal parcheggio della seggiovia Spitzbühl. Lo Sciliar è già lì davanti a noi, con la sua forma inconfondibile: una muraglia calcarea che si alza netta dal pianoro, come una fortezza naturale.

Ci troviamo sull’Alpe di Siusi in Alto Adige, il più esteso altipiano d’Europa, delimitata dal massiccio dolomitico dello Sciliar, considerato l’emblema di questa provincia.

Il sentiero inizialmente si snoda tra malghe e pascoli, per poi condurci in circa un’ora e mezza di cammino dove il paesaggio cambia. Si entra ora nel regno della roccia dello Sciliar. Il sentiero si fa più ripido, senza tuttavia risultare mai troppo tecnico o impegnativo. Si sale tra ghiaioni e pini mughi, con il panorama che si apre sempre di più: l’Alpe di Siusi si stende come un mare verde, con le iconiche Dolomiti di Sassolungo e Sassopiatto che dominano l’orizzonte.

 

Il Rifugio Bolzano (Schlernhaus) appare poi all’improvviso, come un castello di pietra appoggiato sull’altopiano. Siamo a 2.457 metri, e da qui la vista è già spettacolare: il Catinaccio, il Sassolungo, il Sassopiatto, ed oltre la Val Gardena il profilo frastagliato delle Odle. Il rifugio è costruito in pietra, solido, cresciuto nel mezzo del paesaggio che qui cambia completamente: ci troviamo su un altopiano fatto di lastre rocciose e prati d’alta quota. Il rifugio è un punto di sosta perfetto prima di intraprendere l’ultimo tratto di salita.

Da qui, il sentiero per il Monte Petz è breve ma spettacolare. Si segue una traccia ben segnata che si stacca verso nord-ovest. Il terreno è roccioso ma stabile, con qualche tratto esposto che regala emozioni senza mai diventare pericoloso. Sulla roccia dell’altipiano ci accompagnano sempre i bastoncini da trekking Tamus, fornendoci l’appoggio aggiuntivo e lo slancio necessario per superare alcuni tratti con gradoni rocciosi.

Una volta lasciato il rifugio, in meno di 30 minuti si arriva così alla croce di vetta, a 2.563 metri.

La cima è una terrazza naturale. A nord, si vedono le Dolomiti delle Odle e del Gruppo del Puez, con le loro guglie aguzze. A est, il Latemar e il Catinaccio si stagliano netti contro il cielo. L’Alpe di Siusi si apre come una distesa verde, e oltre ancora si intravede la Val d’Isarco. Il vento è costante, porta con sé il profumo della vetta e della pietra che caratterizza questa quota.

 

In cima ci sediamo su di una roccia piatta, con lo zaino ed i bastoncini accanto, lasciando che il tempo rallenti al ritmo delle folate di vento. Senza fare niente, se non guardare, respirare, e stare. L’unico rumore è quello del vento, in uno di quei momenti in cui il tempo sembra fermarsi.

Per il ritorno seguiamo poi lo stesso percorso in discesa, con la luce del mattino inoltrato che ora cambia la nostra prospettiva: i colori si scaldano, mentre i nostri passi ci conducono giù, tra i pini mughi e i prati, con la vista che si riempie nuovamente.