Siamo tornati nel periodo di transizione tra la stagione invernale e quella estiva, dove lasciamo gli sci, le ciaspole, i ramponcini e torniamo a cercare nuovi itinerari. Questa transizione non è però solamente un periodo di passaggio: la primavera riesce infatti a regalare un’atmosfera tutta sua, fatta di colori, panorami e profumi.
Il Lago di Carezza è così una meta ideale per un’escursione primaverile, con i colori delle sue acque che si risvegliano dal torpore invernale e regalano dei riflessi unici e meravigliosi. Ed è per questo che a maggio ne approfittiamo per percorrere un’escursione alla Baita Häusler Sam: un percorso che si sviluppa ai piedi delle imponenti pareti delle Dolomiti del Gruppo del Latemar, che all’inizio del sentiero si specchiano proprio nelle acque del lago di Carezza.
Ci troviamo in Val d’Ega in provincia di Bolzano e lungo la strada che ci collega al passo di Costalunga e alla Val di Fassa, il Lago di Carezza, situato a 1.540 metri di altitudine, rappresenta una tappa obbligata. Oltre alla classica passeggiata che percorre il giro del lago, è consigliabile immergersi nei numerosi sentieri che circondano il lago, verso il cuore dei boschi di abeti da cui spuntano le torri rocciose del Latemar.
Nel primo tratto di sentiero veniamo subito rapiti dalla bellezza magnetica del lago, dai colori delle sue acque, con le sfumature di blu più scuri ed i riflessi di un chiaro turchese.
Le pareti di chiara roccia dolomitica svettano imponenti sopra al lago, con le cime ed i ghiaioni ancora carichi dell’ultima neve primaverile. Le torri e cime aguzze e frastagliate del Latemar rappresentano uno dei profili più iconici ed emozionanti tra le Dolomiti della zona.
Dopo aver costeggiato il lago per un primo tratto, seguiamo poi le indicazioni per il sentiero nr. 8 (denominato anche “Sentiero delle Perle/Alpine Pearls/Templweg”), che ci guida in una strada forestale nel cuore dei boschi di abeti del Latemar.
Il bosco si presenta ancora carico di un’atmosfera di transizione tra due stagioni, mentre la luce del sole comincia sempre di più a scaldare l’aria. Quando poi il sentiero sbuca fuori dal bosco, ci troviamo immersi in verdi ed ampi prati, con il sole che ora splende completamente in cielo. In questo tratto di sentiero, la vista cambia prospettiva e ci mostra un altro versante del Latemar, da cui svetta il Corno d’Ega.
Una deviazione lungo il sentiero S “Samweg” ci conduce fino alla Baita Häusler Sam: in questo verde alpeggio si respira un’atmosfera di pace e tranquillità, con la vista che spazia tra le Dolomiti di Latemar al Catinaccio.
Per il ritorno scegliamo di cambiare itinerario verso il lago, non prendendo la stessa via dell’andata. Ci troviamo così a percorrere un sentiero parallelo a quello dell’andata, che si sviluppa ad una quota leggermente superiore. Una salita un po’ più ripida nel bosco, lungo la quale i nostri bastoncini da trekking ci forniscono lo slancio aggiuntivo per spingerci in alto, così come il supporto alle ginocchia fondamentale nella discesa su tratti più ripidi. In modo particolare ci riferiamo in questo caso ai bastoncini Tamus, adatti ad ogni terreno e perfetti per le escursioni primaverili ed estive, essendo anche ultraleggeri e facili da chiudere.
Il sentiero si allarga poi fino a diventare una strada forestale che ci riconduce direttamente al lago di Carezza, con numerosi scorci che si aprono questa volta direttamente verso le cime del Catinaccio.
Le nuvole coprono ora il cielo pomeridiano lasciando pochi sprazzi di azzurro, in un cambio di atmosfera che dona nuove sfumature al lago rispetto alla sua versione mattutina. Un ultimo giro del lago ci riporta infine al punto di partenza, con lo sguardo prima rivolto all’acqua e poi rapito per l’ennesima volta dai frastagliati profili dolomitici.